INTRODUZIONE
Per
comprendere il tipo di rapporto che lega i colori ai miti è
necessario riflettere sulle
sensazioni e
gli stati d'animo che
i primi suscitano nell'uomo.
Nel tempo ai colori sono state associate
valenze simboliche differenti tramandate
sino ai giorni nostri
che li legano a diversi ambiti come quello
scientifico, psicologico, storico-simbolico, letterario.
Da
queste stesse simbologie nascono i miti più antichi che cercano di
comprendere l'oscuro
ritmo che regola l’universo, di
colmare la sete di sapere dell'uomo
associando
il quotidiano ad un mondo in
cui i protagonisti sono eroi e dei.
Ci sorge un dubbio: la percezione di
tali colori è rimasta immutata nel corso degli anni? E’ la stessa
per tutte le civiltà?
‘… Carlo Magno, Dante, Machiavelli, Leopardi e Manzoni vedono veramente il rosso che noi stessi ammiriamo? ..’
‘… Carlo Magno, Dante, Machiavelli, Leopardi e Manzoni vedono veramente il rosso che noi stessi ammiriamo? ..’
‘..Quale,
allora, l’importanza del colore nelle antiche civiltà?
L’alfabeto
cromatica, spesso essenziale, rappresenta un insieme di simboli
affascinante, in cui le arti, la moda suggeriscono dignità,
stato, gruppo di appartenenza, luogo e tipo di esistenza agli
individui. Un monaco si veste in modo differente da un soldato,
Casanova in maniera diversa da Clemente XIV...’ (Manilo Brusantin, Storia dei colori, Torino: Einaudi)VITA e MORTE
Il colore rosso è associato ad immagini che evocano forti sensazioni come il sangue e il fuoco, rimanda ad un simbolo di vita o al colore solenne di sacrificio.
Il
colore 'rosso' in passato venne associato alle parole 'vino' e 'sangue', con
significati di virtù magiche di potenziamento e glorificazione della
vita, quindi salute, giovinezza, e splendore. Secondo le civiltà antiche gli uomini e gli dei sono stati creati
dallo spargimento del sangue delle divinità, e per questo motivo il
sangue occupa un ruolo determinante nei sacrifici di purificazione. Attraverso
l'unzione con il sangue si ottenevano infatti rigenerazione e
ringiovanimento.
D'altro canto è inevitabile abbinare il rosso all'idea di guerra, battaglia, azione eroica, all'ardere degli animi in lotta, al sangue versato sul campo e alle divise militari.
D'altro canto è inevitabile abbinare il rosso all'idea di guerra, battaglia, azione eroica, all'ardere degli animi in lotta, al sangue versato sul campo e alle divise militari.
CIVILTÀ A CONFRONTO
‘..Le civiltà umane, infatti, sono civiltà cromatiche e solo cercando di determinare l’evoluzione e i caratteri che assumono nei secoli e nei millenni i colori stessi è possibile tracciare uno spaccato di gusti, mentalità, ideologie politiche e religiose...’
In Egitto il rosso divinatorio e regale coesisteva e si contrapponeva a quello pericoloso del male.
In Egitto il rosso divinatorio e regale coesisteva e si contrapponeva a quello pericoloso del male.
Nell’Antica
Cina i cosiddetti uomini “rubizzi” erano i mariti
duramente provati dalla vita matrimoniale, destinati certamente a
morte prematura.
Nell'età
Tardo-Imperiale romana la porpora perde il suo significato sacro,
divenendo puro segno di superficialità a causa dello sfarzo e della
ricchezza esagerati. Esso
riacquisterà valore solo con l'avvento del Cristianesimo.
CITAZIONI
Ecco
ora alcune citazioni appartenenti a diverse opere rappresentative
della letteratura da cui si evincono vari aspetti che
contraddistinguono il rosso.
escono spirti d’amore infiammati.
( Dante, Vita Nova)
Con una palla vermiglia, di nuovo,
Eros chioma d'oro mi colpisce,
e mi invita a giocare
con una fanciulla dal sandalo variegato
( Anacreonte, 570 - 485 a.C. )
Or
ci movemmo con la scorta fida
Lungo la proda del bollor vermiglio,
dove i bolliti facieno alte strida.
( Dante, Inferno, Canto XII )
Lungo la proda del bollor vermiglio,
dove i bolliti facieno alte strida.
( Dante, Inferno, Canto XII )
MITI:
Il filo rosso del destino
"Unmei no akai ito" ovvero la Leggenda del Filo Rosso del Destino è una credenza orientale che ha origine in un’antica storia cinese che poi si è ulteriormente e maggiormente diffusa anche in Giappone.
Secondo la tradizione, ogni persona porta, sin dalla nascita, un filo rosso legato al mignolo della mano sinistra che lo lega in modo indissolubile alla propria anima gemella.
Il filo ha come caratteristica quello di essere lunghissimo, indistruttibile e invisibile e serve a tenere unite due persone destinate prima o poi ad incontrarsi e a stare insieme per sempre.
Può succedere che per la sua lunghezza, il filo possa aggrovigliarsi e quindi creare non poche difficoltà ai due innamorati prima che possano ricongiungersi l’uno all’altra ma è certo che qualsiasi sia l’ostacolo saranno sempre uniti e legati nel cuore e nell’anima.
Per saperne di più: http://sakuramagazine.com/leggende-giapponesi-akai-ito-il-filo-rosso-del-destino/
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